sabato 16 novembre 2013

Liszt: Requiem







Scarica qui il requiem di Liszt


1)            Requiem

2)            Dies Irae

3)            Offertorium

4)            Sanctus, Osanna in Excelsis

5)            Agnus Dei

6)            Libera


Nato nel 1954, dopo gli studi di direzione d'orchestra e coro presso l'Accademia di Musica Liszt, divenne il principale direttore d'orchestra del Dohnányi Orchestra Budafok Numerosi i successi e i premi che gli furono riconosciuti in occasione di concorsi corali europei. Dal 2002 Direttore d'Orchestra Ospite del Jerusalem Symphony Orchestra e nel 2001 direttore musicale dell'Honvéd Ensemble e in seguito direttore dell'Honvéd Male Choir.


FRANZ LISZT - REQUIEM

Il Requiem, pagina fra le più ambiziose del ricco e trascurato catalogo sacro di Liszt, convoglia in una sintesi unitaria una grande varietà di stili. Il recupero di sonorità arcaiche, ispirate al canto gregoriano e alla polifonia rinascimentale, che l'autore eredita come fattore di rinnovamento della musica liturgica dal movimento Ceciliano, si traduce infatti in ardito sperimentalismo stilistico, nel quale confluiscono la straordinaria abilità di scrittura strumentale acquisita con i poemi sinfonici e le arditezze armoniche delle più tarde opere pianistiche.

Composto fra il 1867 e il 1871, il Requiem rivela la volontà di approdare ad una nuova caratterizzazione espressiva della musica destinata al rito funebre, più cristianamente rivolta a pensieri di speranza e di redenzione che implacabilmente cupa e apocalittica.

L'organico prevede, oltre a coro maschile, quattro solisti vocali e organo, parti opzionali per trombe, tromboni e timpani. La scrittura vocale sfrutta abilmente il contrasto fra coro e solisti, mentre il materiale tematico attinge frequentemente alle scale ungheresi che rendono particolarmente suggestivo l'andamento melodico. Anche l'armonia, nella quale echi delle scale per toni interi del folklore magiaro convivono con un esasperato cromatismo, ha movenze modernissime e tali da prefigurare quasi un abbandono della tonalità.

1 commento:

robin ha detto...
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