sabato 18 ottobre 2014

Mascagni: L'Amico Fritz



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L'amico Fritz è una commedia lirica in tre atti di Pietro Mascagni musicata su libretto di Nicola Daspuro (sotto lo pseudonimo di P. Suardon) a sua volta basato sulla commedia L'ami Fritz del 1876 della coppia Erckmann-Chatrian.

L'azione si svolge in un paese dell'Alsazia.

Atto primo Fritz Kobus è un giovane e ricco possidente considerato un benefattore del suo paese,
perché sempre pronto a far del bene ed a soccorrere i bisognosi. Scapolo irriducibile, passa la vita
gaiamente con gli amici Federico e Hanezò, anch'essi fedelissimi al celibato, e si prende giuoco del
uon rabbino David, solo desideroso d'intrecciare fidanzamenti e benedire matrimoni. Così scommette
col rabbino una delle sue belle vigne che questi non riuscirà a convertire lui pure al matrimonio.
È la festa di Fritz e dopo i consueti amici giunge Suzel, la giovanissima figlia del fattore, a recare
il suo modesto dono - un mazzolino di violette - al padrone. Questi resta colpito dalla bellezza e dalla
grazia della fanciulla e la fa sedere con gli amici alla sua tavola. Arriva Beppe, un giovane zingaro che
fu salvato un giorno da Fritz mentre infuriava una bufera, e sul suo violino canta le lodi del giovane
signore. Fritz si schermisce e protesta di non meritare tanti riconoscimenti. Suzel, timidissima, chiede
il permesso di andarsene, mentre David sentenzia che presto quella ragazza sarà la più vaga sposina
dell'Alsazia. Intanto un corteo di orfanelli, al suono di una marcia, viene sotto le finestre di Fritz a
rendere omaggio al benefattore del luogo.

Atto secondo Fritz è venuto a passare alcuni giorni nella fattoria; quasi insensibilmente si è affezionato
a Suzel, ha con lei ingenui e dolci colloqui, ma non osa confessare neanche a se stesso di essersi
innamorato della ragazza. Suzel, dal canto suo, è innamoratissima del giovane padrone; la sua timidezza e
il pensiero dì essere di condizioni tanto inferiori le impediscono però di manifestare i suoi sentimenti.
Il rabbino David, che si è accorto di tutto, riesce con uno stratagemma - facendo recitare a Suzel
il brano della Bibbia che riguarda Rebecca e il suo amore per Isacco - a far confessare alla fanciulla
il suo segreto. Subito dopo, parlando a Fritz del prossimo matrimonio di Suzel con un giovane del paese,
ha la certezza che anche Fritz è innamorato, perché questi - riuscendo a malapena a dissimulare disappunto
e agitazione - riparte con gli amici per la città, senza neanche salutare Suzel. Vedendo allontanarsi così
improvvisamente l'oggetto dei suoi sogni senza capirne la ragione, Suzel è presa dalla disperazione e non
può nascondere le lagrime.

Atto terzo Tornato nella sua casa, Fritz è triste e pensa continuamente alla ragazza che ha lasciato
senza neanche un saluto. Beppe tenta di consolarlo, narrandogli le sue pene d'amore, ma non riesce che
ad aumentare la mestizia dell'amico. David, poi, giunge a parlargli ancora dell'imminente matrimonio di
Suzel: il padre della ragazza dovrà venire quello stesso giorno per il consenso del padrone. Fuori di sé
per la gelosia, Fritz grida che non darà mai il suo consenso. Ma davanti a Suzel, che lo supplica
timidamente di aiutarla a salvarsi da quelle nozze che essa non vuole, il giovane non resiste più e confessa
il suo amore. Con grande gioia del rabbino, che così ha vinto la vigna ma la regala a Suzel come dono di
nozze, i due giovani sono finalmente uniti. E David pensa già a cercare moglie anche per Federico e per
Hanezò, gli amici di Fritz ancora scapoli irriducibili.

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