domenica 4 giugno 2017
Jascha Heifetz suona Mendelssohn, Mozart
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Jascha Heifetz (pron: ˈhaɪfɪts; Vilnius, 2 febbraio 1901 – Los Angeles, 10 dicembre 1987) è stato un violinista lituano naturalizzato statunitense, considerato tra i più grandi interpreti del Novecento per la sua tecnica brillante e il suo virtuosismo.
Jascha Heifetz (1900?-1987) è stato il violinista più influente dopo Paganini. Con un terremoto epocale che muove dal concerto alla Carnegie Hall di New York il 27 ottobre 1917, Heifetz ha fissato le regole del violinismo moderno. La sua visione profetica e la tecnica sovrumana hanno segnato il XX secolo con un’impronta indelebile ridimensionando beniamini quali Elman e Kreisler, provocando un’ecatombe di violinisti già famosi o pronti a spiccare il volo e costringendo tutti, da Príhoda a Perlman, a ripensare il rapporto con lo strumento. Un repertorio smisurato (oltre 30 concerti sempre pronti e i cachet più alti in assoluto: sino a 10.000 dollari), 320 brani per 65 cd ad escludere i dischi non autorizzati, 150 trascrizioni composte ed eseguite con inarrivabile maestria. Un violinista che pubblico e colleghi sentono e un “Imperatore solo”: solo per la grandezza e più ancora nel privato di una personalità complessa, inaccessibile e contradditoria anche quanto al didatta e al camerista importanti.
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