sabato 28 ottobre 2017

Bizet: I pescatori di perle




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I pescatori di perle (Les pêcheurs de perles) è un'opera lirica in tre atti di Georges Bizet, su libretto di Michel Carré e Eugène Cormon.
È oggi considerata il primo capolavoro operistico di Bizet, che all'epoca non aveva ancora compiuto i 25 anni. L'opera, di ambientazione esotica, gli fu commissionata da Léon Carvalho, il direttore del Théâtre Lyrique di Parigi. Alla prima - il 29 settembre 1863 - ottenne un discreto successo di pubblico ma una fredda accoglienza da parte della critica, nonostante in favore del giovane compositore si fossero levate le voci autorevoli di Ludovic Halévy e Hector Berlioz.
Restò in cartellone fino alla fine di novembre, per un totale di 18 repliche; ma da allora scomparve dai teatri francesi. Lo stesso compositore apportò in seguito alcune modifiche alla partitura, ma non ebbe mai la possibilità di rivedere l'opera in scena.
I pescatori di perle fu ripresa solo molti anni dopo la morte dell'autore, nel 1893, durante l'Esposizione universale di Parigi, presentata in lingua italiana dall'editore Sonzogno nella traduzione di Angelo Zanardini e con un finale posticcio.
In seguito la fama dell'opera in Italia fu legata soprattutto alla romanza del tenore Je crois entendre encore che, nella traduzione italiana (Mi par d'udire ancor), diventò il cavallo di battaglia dei più grandi tenori lirico-leggeri, da Tito Schipa a Beniamino Gigli.
Col tempo, tuttavia, Les Pêcheurs de perles ha conosciuto una piena riabilitazione ed è oggi entrata in repertorio, eseguita anche in Italia in lingua francese. Il limite dell'opera è in genere individuato nel libretto, piuttosto sgangherato, ma la partitura musicale ha l'espressiva morbida, elegante e sensuale del miglior Bizet ed è orchestrata magistralmente.



sabato 21 ottobre 2017

Omaggio a Shakespeare




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sabato 14 ottobre 2017

Arrigo Boito: Mefistofele



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Mefistofele è un'opera in quattro atti, un prologo e un epilogo, scritta e composta da Arrigo Boito ispirandosi al Faust di Goethe.
La prima rappresentazione avvenne a Milano, al Teatro alla Scala, il 5 marzo 1868, direttore lo stesso Boito, ma si risolse in un fiasco clamoroso. L'opera venne quindi ridotta e rielaborata dall'autore, che tra l'altro traspose per tenore la parte di Faust, originariamente per baritono. La nuova versione andò in scena con successo al Teatro Comunale di Bologna il 4 ottobre 1875, diretta da Emilio Usiglio alla presenza del compositore. Fu soprattutto grazie al conte bolognese Agostino Salina che l'opera, nonostante le resistenze legate al fiasco meneghino, fu inserita nel programma del teatro felsineo. Le rappresentazioni bolognesi inaugurarono la stagione autunnale e al successo contribuirono le eccellenti interpretazioni di Romano Nannetti nel ruolo di Mefistofele e di Italo Campanini in quello di Faust. Il giovane soprano Erminia Borghi-Mamo sostenne i ruoli sia di Margherita sia di Elena. Nelle varie rappresentazioni e versioni discografiche, sta alla scelta della produzione e della direzione se affidare o meno alla stessa interprete le parti di Margherita ed Elena: Boito non ha dato indicazioni specifiche su questo. Anche le parti di Marta e Pantalis (contralto) e Wagner e Nereo (tenore) sono spesso interpretate dagli stessi artisti.
Da allora l'opera è sempre rimasta in repertorio, diretta da molte celebri bacchette, tra cui Franco Faccio, Luigi Mancinelli, Arturo Toscanini, Tullio Serafin, Leonard Bernstein e Riccardo Muti. Famosi interpreti di Mefistofele sono stati Nazzareno De Angelis che ne cantò 987 recite, Fëdor Ivanovič Šaljapin, Cesare Siepi, Giulio Neri, Samuel Ramey e Nicolai Ghiaurov. Nel ruolo di Faust spiccano interpreti quali Aureliano Pertile, Carlo Bergonzi, Alfredo Kraus, Giuseppe Di Stefano, Plácido Domingo e Luciano Pavarotti. Come Margherita Montserrat Caballé, Mirella Freni e Renata Tebaldi. Nel ruolo di Elena Giannina Arangi Lombardi, ancora la Caballé e Beverly Sills.



lunedì 9 ottobre 2017

Donizetti: La figlia del reggimento






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La Figlia del Reggimento è un melodramma comico in due Atti, musicato da Gaetano Donizetti nell'estate e nell'autunno del 1839, su libretto di Jules Henri Vernoy de Saint Georges e Jean Fran'ois Bayard, versione italiana di Callisto Bassi. La figlia del Reggimento venne rappresentata per la prima volta a Parigi, Thé'tre de l'Opéra-Comique, l'11 febbraio del 1840.

domenica 1 ottobre 2017

Trittico di Puccini: Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi




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