Gioachino Rossini: Il Barbiere di Siviglia
mercoledì 23 dicembre 2009
giovedì 17 dicembre 2009
Mozart: Concerto per flauto e arpa KV299
Mozart: concerto per flauto e arpa Carl Reinecke op 182
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Mozart
venerdì 11 dicembre 2009
martedì 8 dicembre 2009
Bach: Cantate vol.8
Bach: Cantate volume 8
Scarica qui il volume 8 delle cantate di Bach
Disco 1 lato A
Cantata124
“Meinen Jesum Lab Ich nicht” BWV 124
Disco 1 lato B
Cantata 125
“Mit Fried und Freud ich fahr dahin” BWV 125
Disco 2 lato A,
Cantata 30
“Erhalt uns, Herr, bei deinem Wort” BWV 126
disco 2 lato B
Cantata 75
“Herr Jesu Christ, wahr’ Mensch und Gott” BWV 127
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Bach: Cantate vol 19
Bach: Cantate vol 19
Scarica qui il volume 19 delle cantate di Bach
Disco 1 lato A
Cantata 73
“Herr, wie du willt, so schicks mit mir” BWV 73
Disco 1 lato B
Cantata 74
“wer mich liebet, der wird mein Wort halten” BWV 74
Disco 2 lato A, disco 2 lato B
Cantata 75
“Die Elenden sollen essen” BWV 75
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Beethoven: Septet op.20
Beethoven: Spetet op.20
Scarica qui septet op.20 di Beethoven
Disco 1 lato
1 movimento: adagio – allegro con brio
2 movimento: adagio cantabile
3 movimento: tempo di minuetto
Disco 1 lato B
4 movimento: tema con variazioni: andante
5 movimento: scherzo: allegro molto vivace
6 movimento: andante con moto alla marcia. Presto
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Mahler: Sinfonia nr.3
La Sinfonia n. 3 in re minore di Gustav Mahler, fu composta tra il 1893 e il 1896, ed eseguita per la prima volta solo nel 1902, è la più lunga sinfonia che sia mai stata scritta, una esecuzione dura infatti in media circa 95 minuti.
Scarica qui la sinfonia nr.3 di Mahler
Scarica qui la sinfonia nr.3 di Mahler
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mercoledì 2 dicembre 2009
Mahler: Sinfonia nr.7
Mahler: Sinfonia nr.7
1 Satz: Langsam (Adagio) – Allegro resoluto ma non troppo
2 Satz: Nachtmusik (Allegro moderato)
3 Satz: Schattenhaft
4 Satz: Nachtmusik (Andante amoroso)
5 Satz: Rondò finale (Allegro ordinario)
Scarica qui la sinfonia nr.7 di Mahler
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Mozart: Missa brevis
Mozart: Missa Brevis
Scarica qui la missa brevis di Mozart
Lato A:
Missa Brevis in D Major K.194
Kyrie - Gloria – Credo – Sanctus – Benedictus – Agnus Dei
Annelore Cahnbley-Maedel soprano
Margarete Kissel contralto
George Maran tenore
Walter Raninger basso
Franz Sauer organo
Lato B
Kronungs-Messe in C major K.317
Kyrie - Gloria – Credo – Sanctus – Benedictus – Agnus Dei
Friedemann Wonesch soprano
Werner Krenn Alto
Erich Majkut tenore
Walter Berry basso
The “Wiener Symphoniker”
Rudolf Moralt dirige
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Schubert: Quintetto in do maggiore
Schubert: Quintetto in do maggiore
Scarica qui il quintetto in do maggiore di Schubert
Lato A:
Primo movimento: Allegro ma non troppo
Secondo movimento: Adagio
Lato B
Terzo movimento: Scherzo-presto, trio andante, sostenuto
Quarto movimento: Allegretto
Schubert: Quartettsatz in C minor Op.posth.
Allegro assai
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Luig Boccherini: Stabat Mater
Boccherini “Stabat mater” a tre voci e archi.
Luciana Ticinelli Fattori primo soprano
Ille Brinkman secondo soprano
Adriano Ferrario tenore.
Orchestra e coro della Polifonica Ambrosiana diretto da mons. Giuseppe Biella
Scarica qui lo Stabat Mater di Boccherini
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Khachaturian: concerto per violino e orchestra
Khachaturian: concerto per violino e orchestra
Ruggero Ricci Volinista
The London Philharmonic Orchestra
Primo movimento: Allegro con fermezza
Secondo movimento: Andante sostenuto
Terzo movimento: Allegro vivace
Scarica qui il concerto di Khachaturian
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Khachaturian
lunedì 30 novembre 2009
Walter Gieseking interpreta Mozart: Vol 3
Walter Gieseking: sonate complete per piano di Mozart Volume 3
Scarica qui il terzo volume di Mozart interpretato da Walter Gieseking
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Walter Gieseking interpreta Mozart: Vol 2
Walter Gieseking: Sonate complete per piano di Mozart Volume 2
Scarica qui il secondo volume di Mozart interpretato da Walter Gieseking
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Walter Gieseking interpreta Mozart: Vol 1
Walter Gieseking: Sonate complete per piano di Mozart volume 1
Scarica qui il primo volume di Mozart interpretato da Walter Gieseking
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sabato 28 novembre 2009
Mozart: Concerti KV413, KV450
ecco un’altra splendida incisione della musica di Mozart della Deutsche Grammophon; Due concerti interpretati dalla Camerata academia des Salzburger Mozarteums, direttore e solista Geza Anda.
Nella prima facciata ti propongo il concerto per piano e orchestra Nr. 15 in si bemolle maggiore KV.450,
1 allegro
2 andante
3 allegro
Nella seconda facciata il concerto per piano e orchestra in fa maggiore Nr. 11 KV.413
1 allegro
2 larghetto
3 tempo di menuetto
Scarica qui i concerti di Mozart
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sabato 21 novembre 2009
Haydn: Concerti per pianoforte in re e sol
Concerti per pianoforte in re e sol eseguiti dall’orchestra da camera di Zurigo diretta da Edmond de Stoutz.
Arturo Benedetti Michelangeli pianoforte
Registrazione effettuata il 22 e 24 gennaio 1975 alla Johanneskirche di Thun (Svizzera).
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giovedì 19 novembre 2009
Beethoven: Sonate per pianoforte e violoncello
Beethoven: Sonate per pianoforte e violocello
Opera completa
Scarica qui le sonate di Beethoven per pianoforte e violoncello
Sonate fur klavire und violoncello F-dur op.5 Nr.1
Sonate fur klavire und violoncello g-moll op.5 Nr.2
Sonate fur klavire und violoncello C-dur op.102 Nr.1
Sonate fur klavire und violoncello D-dur op.102 Nr.2
Seven variations on the duet “Bei Mannern, welche fuhlen”
From the opera “The magic Flute” by W.A.Mozart
Twelve variations on a theme from the Oratorio “Judas Maccabeus” by G.F. Haendel
Twelve variations on a theme “Ein madchen oder Weibchen”
From the opera “The magic Flute” by W.A.Mozart
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Rossini: La donna del lago
Gioachino Rossini
La Donna del Lago
Libretto Andrea Leone Tottola
Coro e orchestra della RAI di Torino
Direttore d’orchestra Piero Bellugi
Data della rappresentazione: 22 aprile 1970
Scarica qui la donna del lago di Rossini
La Donna del Lago
Libretto Andrea Leone Tottola
Coro e orchestra della RAI di Torino
Direttore d’orchestra Piero Bellugi
Data della rappresentazione: 22 aprile 1970
Scarica qui la donna del lago di Rossini
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mercoledì 18 novembre 2009
Beethoven: quattro quartetti con pianoforte
Ludwig van Beethoven
Quattro quartetti con pianoforte
Quartetto Beethoven
Disco 1 facciata A: Quartetto con pianoforte N.1 in mi bemolle maggiore
Disco 1 facciata B: Quartetto con pianoforte N.2 in re maggiore
Disco 2 facciata A: Quartetto con pianoforte N.3 in do maggiore
Disco 2 facciata B: Quartetto in mi bemolle maggiore OP.16
Scarica qui i quattro quartetti per pianoforte di Beethoven
Quattro quartetti con pianoforte
Quartetto Beethoven
Disco 1 facciata A: Quartetto con pianoforte N.1 in mi bemolle maggiore
Disco 1 facciata B: Quartetto con pianoforte N.2 in re maggiore
Disco 2 facciata A: Quartetto con pianoforte N.3 in do maggiore
Disco 2 facciata B: Quartetto in mi bemolle maggiore OP.16
Scarica qui i quattro quartetti per pianoforte di Beethoven
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lunedì 16 novembre 2009
Mozart: Concerti KV449, KV491
Ecco un’altra splendida incisione della musica di Mozart della Deutsche Grammophon; Due concerti interpretati dalla Camerata academia des Salzburger Mozarteums, direttore e solista Geza Anda.
Nella prima facciata ti propongo il concerto per piano e orchestra Nr. 14 in mi bemolle maggiore K.449,
1 allegro vivave
2 andantino
3 allegro ma non troppo
Nella seconda facciata il concerto per piano e orchestra in do minore Nr. 24 K.491
1 allegro
2 larghetto
3 allegrett
Scarica qui i due concerti di Mozart
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sabato 7 novembre 2009
Bach: Das Orgelwerk Vol. 10
Bach
Das Orgelwerk, Organ Works, L'oeuvre d'orgue
Michel Chapuis
on the Andersen Organ of the church of the redeemer
Kopenhagen
Scarica i concerti per organo di Bach raccolta n.10
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lunedì 2 novembre 2009
Rossini:La Pietra del Paragone
Non aprire piu' portona
O tua testa andar pedona!
Che vuol dir questa canzona
Che vuol dir questa canzona!
E’ etrusco!
Ti propongo un gioiellino di Rossini: La pietra del Paragone
Un’opera poco conosciuta ma deliziosa.
Scarica "La Pietra del Paragone" di Rossini
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Mozart: Concerti K.453 K.467
Mozart
Deutsche Grammophon
Camerata academia des Salzburger Mozarteums
direttore e solista Geza Anda.
Concerto per piano e orchestar Nr. 17 in sol maggiore K.453,
1 allegro
2 andante
3 allegretto
Concerto per piano e orchestra in do maggiore Nr. 21 K.467
Tema del film Elvira Madigan
1 allegro maestoso
2 andante
3 allegro vivace assai
Scarica i concerti di Mozart K.453, K.467
Deutsche Grammophon
Camerata academia des Salzburger Mozarteums
direttore e solista Geza Anda.
Concerto per piano e orchestar Nr. 17 in sol maggiore K.453,
1 allegro
2 andante
3 allegretto
Concerto per piano e orchestra in do maggiore Nr. 21 K.467
Tema del film Elvira Madigan
1 allegro maestoso
2 andante
3 allegro vivace assai
Scarica i concerti di Mozart K.453, K.467
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Mozart: Concerto per violone e orchestra K.218 - K.219
Concerto pour violon et orchestre n 4 K.218 en re majeur
1 mouvement: Allegro
2 mouvement: Andante cantabile
3 mouvement: Rondò (andante grazioso)
Concerto pour violon et orchestre n 5 K.219 en la majeur
1 mouvement: Allegro aperto
2 mouvement: Adagio
3 mouvement: Tempo di minuetto
Michele Auclair violon
Orchestre philharmonique da Stuttgart
Direction: Marcel Couraud
Scarica il concerto di Mozart
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Beethoven: Sinfonia N.3 in mi bemolle maggiore Op.55 “Eroica”
Beethoven
Sinfonia N.3 in mi bemolle maggiore Op.55 “Eroica”
Orchestra sinfonica di Utrecht
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Schubert: Notturno - Sonata Arpeggione
Franz schubert
Lato 1
Adagio per pianoforte, violino e violoncello in mi bem magg. Op.148
D.897 “Notturno”
Trio di Milano
Bruno Canino pianoforte
Cesare Ferraresi violino
Rocco Filippini violoncello”
Sonata in La minore per arpeggione e pianoforte D.821
1. allegro moderato
Lato 2
Sonata in La minore per arpeggione e pianoforte D.821
2. Adagio
3. Allegretto
Rocco Filippini arpeggione
Bruno Canino pianoforte
Scarica il Notturno e la sonata arpeggione di Schubert
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domenica 1 novembre 2009
Beethoven: Sonate per violino e pianoforte
BEETHOVEN
Sonate per violino e pianoforte
Scarica le sonate per violino e pianoforte di Beethoven
File A: Sonata in re maggiore op.12 n.1
Allegro con brio – Tema con variazioni – Rondò allegro
File B: Sonata in la maggiore op.12 n.2
Allegro vivace – Andante piuttosto allegretto – Allegro piacevole
File C: Sonata in mi bemolle maggiore op.12 n. 3
Allegro con spirito – Adagio con molta espressione – Rondò allegro molto
Fine D: Sonata in la minore Nr 4 opera 23
Presto – Andante scherzoso più allegretto – Allegro molto
File E: Sonata in fa maggiore opera 24 "La primavera
Allegro – Adagio molto espressivo – Scherzo – Rondò allegro ma non troppo
File F: Sonata in la maggiore op.30 n.1
Allegro – adagio molto espressivo – Allegretto con variazioni
File G: Sonata in do minore op.30 n.2
Allegro con brio – Adagio cantabile – Scherzo – Finale allegro
File H: Sonata in sol maggiore op.30 n.3
Allegro assai – Tempo di minuetto ma molto moderato e grazioso – Allegro vivace
File I: Sonata in la maggiore op.47 " a Kreutzer"
Adagio sostenuto. Presto – Andante con variazioni – Finale. Presto
File L: Sonata in sol maggiore op.96
Allegro moderato – Adagio espressivo – Scherzo – Poco allegretto
Beethoven intraprese la composizione delle sue prime Sonate per violino e pianoforte relativamente tardi, e sole dopo essersi cimentato nelle due imponenti Sonate per violoncello e pianoforte dell’op. 5, d’incomparabile importanza per quanto riguarda l’evoluzione del linguaggio beethoveniano nell’ambito del genere cameristico per pianoforte e strumenti. Scritte poco prima del 1799, l'anno della loro pubblicazione, le tre Sonate op. 12 furono dedicate a Salieri, il maestro italiano cui Beethoven si sentiva debitore di consigli più o meno utili in materia di stile vocale e teatrale. I soli modelli presi in considerazione da Beethoven furono quelli mozartiani, poiché soltanto Mozart aveva detto una parola decisiva in questo campo, lasciando una serie di capolavori nei quali pianoforte e violino dialogano modernamente con parità d’importanza nell'ambito di una dialettica squisitamente concertante. Nelle tre Sonate dell’op.12 Beethoven non fece che portare tali modelli al massimo sviluppo. Si può anzi affermare che, ad eccezione della monumentale e sotto molti aspetti, rivoluzionaria Sonata a Kreutzer, tutte le altre Sonate beetheveniane per pianoforte e violino, non esclusi capolavori come l’op. 96, non si discosteranno di molto da questa linea, assai più cauta e tradizionalistica di quella seguita, per esempio, dalle sonate per pianoforte e violoncello (per non parlare di quelle per pianoforte sole). La soggezione a Mozart si manifesta, nell’op. 12, anche nella persistente fedeltà a stilemi caratteristici come quelle d'iniziare l'ultimo tempo a mo’ dl finale da concerto, con l’enunciazione del tema compiuto dal solo pianoforte. Nelle Sonate op. 12 l’inconfondibile colpo di pollice beethoveniano é pero presente ovunque: nel vigoroso tema iniziale del primo tempo, e in quelle e Rondò della brillante Sonata in re maggiore, che, per contro, ha come secondo movimento un Andante con quattro elementari variazioni di una simmetria strutturale e di un candore melodico che fanne pensare ad Haydn. Se la prima Sonata della serie si può considerare un brillante pezzo da concerto, caratterizzato da una generica euforia ritmica e tematica, la seconda, in la maggiore appare già come qualcosa di totalmente diverso fin dalle prime battute dell’Allegro vivace, nelle quali il violino, con una trovata stravinsklana ante litteram, accompagna umoristicamente a guisa di chitarra il capriccioso disegno del pianoforte. Per tutto il pezzo pianoforte e violino cercano di contraffarsi vicendevolmente nelle rispettive caratteristiche tecniche e timbriche, con una serie inesauribile dl trovate la cui novità spiacque alla Gazzetta universale dl Lipsla, che accusò Beethoven di non sapere usare con proprietà gli strumenti. L'Andante piuttosto Allegretto, una breve elegia in la minore, e l’Allegro piacevole conclusivo che accomuna le caratteristiche delle scherzo con quelle del Finale, ribadisce il carattere estroso e assai personale di questa Sonata. Nel primo tempo della terza Sonata della serie, in ml bemolle maggiore, Beethoven ritorna alle stile brillante, mentre l'Adagio col sue grave incedere neoclassico, sembra la parafrasi strumentale di un’aria del Cherubini più togato. Il rondò, col suo fresco tema alla Mozart e l’iridescente dialogo dei due strumenti è il migliore dei tre movimenti e fa gravitare su di se il peso dell’intera opera.
Le Sonate op. 12 furono ben presto seguite da altre due, dedicate al conte Moritz von Fries, uno tra i più attivi mecenati del Maestro. Apparse originariamente riunite sotto il numero d'opera 23, le due nuove Sonate, in la minore e fa maggiore, entrarono in seguito nel catalogo beethoveniano come op. 23 e 24. Dietro caratteristiche formali pressoché immutate, tali lavori presentano una impronta più personale, rilievi più vividi e spiccati. Ciò e particolarmente vero per l'op. 23 che ha inizio con un Presto in ritmo dl giga, dalla tinta (come avrebbe detto Verdi) stranamente oscura e selvaggia, e continua con un Andante scherzoso, più Allegretto dall’incipit quasi schumanniano contenente episodi polifonici d’un leggiadro umorismo. L’affascinante singolarità della Sonata si manifesta anche nel Finale, per il quale, se prima si era fatto il nome di Schumann, converrà fare quello di Mendelssohn ad illustrarne il carattere elegantemente patetico e concitato. Nella Sonata in fa maggiore, la celebrata Primavera, tutto appare invece più familiare e consueto, nella fluente e fin troppo ben tornita contabilità del primo tempo, in cui Beethoven tenta di emulare l’irrepetibile amabilità di certi Allegro mozartiani, come quello della Sonata K. 378. Dopo un Adagio contenente uno stupendo episodio centrale, ecco, per la prima volta, uno Scherzo, brevissimo e leggiadro, che conduce efficacemente al soave rondò sopra un tema ingenuo di canzone. II secondo trittico appare nel 1803 e riunisce sotto il numero d’opera 30 tre Sonate stilisticamente ed esteticamente assai differenti. La prima, in la maggiore, é forse la più modesta di tutte le Sonate beethoveniane per pianoforte e violino, anche se in origine aveva un Finale del tutto sproporzionato per grandiosità e vigore inventivo, agli altri due tempi. Beethoven se ne avvide, sostituendolo con una serie di elementari variazioni, e trovandogli più appropriata sede nella Sonata a Kreutzer. Se l’op. 30 n.1 é l’ultima delle Sonate beethoveniane per pianoforte e violino volte a un passato che lo stesso Beethoven aveva reso irrecuperabile, la successiva in do minore, è la prima a esserne quasi interamente emancipata e a costituire la prima grande affermazione del compositore in questo genere. Il suo posto è accanto alla patetica per l’eroica protervia (come ebbe a dire Busoni) del primo tempo e la tenerezza elegiaca dell’adagio cantabile. Dopo uno Scherzo conciso ed energico, il magnifico Allegro conclusivo, col suo tema struggente preparato di piena di contrasti dinamici, e il secondo grande Finale beethoveniano, dopo quello del Chiaro di luna ma, se ciò é possibile, di una tensione e ricchezza ancora maggiori. Al contrario, nella terza Sonata, in sol maggiore, tutto e amabilità, serenità e umorismo: tuttavia, anzi, proprio per questo, essa non é meno beethoveniana della sua tragica sorella, ne meno di questa bella e importante. II Tempo di minuetto centrale non ha più nulla dl settecentesco: si tratta piuttosto di una idealizzazione, o meglio di una citazione di minuetto, esattamente come avverrà nell’ottava Sinfonia. Le ultime due Sonate videro la luce a distanza d‘anni e sono da considerare come le massime creazioni beethoveniane del genere.
La prime di esse fu composta originariamente per il violinista anglo-polacco George P. Bridgetewer che le eseguì e Vienna insieme con l’autore il 24 maggio 1803. In seguito fu dedicata e Rodelphe Kreutzer, che Beethoven conobbe in casa di Bernadotte, allora ambasciatore francese in Austria, ed apprezzò in sommo grado. Il lavoro venne pubblicato nel 1805 come op. 47 col seguente titolo: "sonata per pianoforte e un violino obbligato, scritta in uno stile molto concertante, quasi come di un concerto ". L'insistere dell'autore sul carattere "molte concertante" dell’opera, indica già chiaramente che, in essa, Beethoven andò oltre l’equilibrio e la dimensione squisitamente cameristica d’impronta mozartiana. La concezione grandiosamente concertistica delle Sonata è ravvisabile fin delle prime quattro battute dell'introduzione lenta, affidate ad eloquenti accordi del violino solo, cui fa eco il pianoforte con une risposta che s’inabissa nei più oscuri meandri dell'armonia. Il presto iniziale è di gran lunga il movimento pie importante, ricco, complesso: vi predomina l’incandescente ispirazione degli anni del volontarismo eroico beethoveniano, con in più un brivido di demonismo inquietante, di oscura passione date dall'onnipresente voce del violino "concertante", terribilmente calda e avvincente come quella del Re degli Elfi. Mai prima d'ore la dialettica concertante era stata cosi fitta e tesa fine allo spasimo, né le scritture dei due strumenti avevano raggiunto un tale gredo di splendore virtuosistico. L'Andante, più teneramente affettuoso che introspettivo, seguito da une serie di variazioni di vecchio stile ornamentale, segue un passo indietro rispetto elle folgoranti novità del primo movimento, verso la pacata evasione lirica di certi tempi lenti delle prima stagione beethoveniana. Il Finale, che (già lo si e detto), apparteneva all’op. 30 n. 1, è come la liberazione, in un focoso ritmo di giga, delle energie tremendamente compresse nel primo Allegro. Anche le Sonata In sol maggiore, l’ultima, pubblicata nel 1816 come op. 96, fu destinata e un grande virtuoso francese, Pierre Rode, che le eseguì la sera del 4 gennaio 1813 accompagnato al pianoforte dall'arciduca Rodolfo. A differenza delle Kreutzer Sonate, esse non vuole essere un’opera importante o, come oggi si direbbe, "di rottura". Il suo poeto ideale è accanto alla Sonata in mi minore per pianoforte op. 90 o al Quartetto in fa minore op. 95: creazioni vibranti di intima e intensa poesia, sotto le spoglie dimesse di una seconda semplicità e di un apparente disimpegno espressivo. Col passare degli anni, Beethoven ha imparato la più difficile delle lezioni che Mozart potesse ancora impartirgli: quella di sapere essere sublime e insieme normale. Per questo la piccola Sonata op. 96 supera in bellezze assoluta e equilibrio la sua grandiosa e pretenziosa sorella. In vero la luce della grazia domina da capo a fondo questo capolavoro dai contorni purissimi e dal velo leggero che si apre in tono trepidante e interrogativo si espande in un breve me intensissime Adagio seguito da un Leggiadro Scherzo col Trio simile a un Laendler, e termine con uno dei più avanzati e maturi modelli di variazione beethoveniana, in cui il vecchio procedimento ornamentale ha ceduto il posto e une metamorfosi più profonda e integrale del tema.
Giovanni Carli Ballola
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Beethoven
lunedì 19 ottobre 2009
Mozart: Concerti da camera K.413 K.414 K.415 K.449
Quintetti K.413/414/415/449
L.Giarbella pianoforte
Quartetto di Torino
Disco 1 facciata A: Quintetto per pianoforte e archi in fa maggiore K.413
Disco 1 facciata B: Quintetto per pianoforte e archi in la maggiore k:414
Disco 2 facciata A: Quintetto per pianoforte e archi in do maggiore K.415
Disco 2 facciata B: Quintetto per pianoforte e archi in mi bemolle Maggiore K.449
Scarica i concerti da camera di Mozart
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